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La Montagna, i suoi sentieri, le generazioni che l'hanno vissuta e plasmata, le vette, gli alpeggi, i ghiacciai, i rifugi... La montagna non è solo un luogo magnetico per chi la ama e non può farne a meno ma è anche un simbolo, una metafora filosofica della vita che ci impone di camminare a volte a passo lento, altre a passo veloce, di fermarci, osservare, avere coraggio e paura, di stare in cordata con le persone con cui condividiamo il viaggio o a volte da soli con noi stessi. Quattro grandi racconti scritti come romanzi brevi, diversi tra loro per stile e contenuti ma che in comune hanno la montagna e i suoi misteri. Immaginare un'ambientazione più idonea per storie legate all'ignoto è difficile e siamo certi che questo libro vi conquisterà! I racconti: 1) "Fotografando maggio" La parete di un bar tappezzata da antiche foto in bianco e nero, testimonianze di montagne e di generazioni di montanari nati e vissuti in quei luoghi. Tra quelle foto c'è n'è una speciale: storica, magnetica e incredibilmente perfetta, ma è proprio in quella foto che si cela la chiave di un antico mistero rimasto irrisolto da quasi cento anni. 2) "Il dio terribile" Per chi ama e vive la montagna, camminare sui suoi sentieri e raggiungere le sue vette può significare la ragione di tutta una vita. Quale Dio potrebbe essere così crudele da negare a qualcuno questa possibilità? E quale invece potrebbe concedere di ritornarci a chi da lassù ci è caduto, vivendo da anni immobilizzato su di una sedia a rotelle? 3) "Il cantoniere" I sentieri di montagna, semplicemente, esistono. Esili tracce alle quali spesso non si bada neppure, le percorriamo da sempre pur dandole per scontate. Vie pratiche e antiche, spesso millenarie, eppure nessuno si chiede chi o cosa le abbia create. Ma in un ambiente difficile, che spesso non perdona, a volte rappresentano l'unico appiglio a cui affidare la nostra esistenza. 4) "Chi ha rubato il Monte Rosa?" Uno dei massicci montuosi più vasti del mondo è improvvisamente scomparso e con esso tutto il complesso mondo che ospitava. Alpeggi, ghiacciai, rifugi, paesi, città, persino dighe e impianti di risalita. Ad un tratto l'umanità deve affrontare una nuova minaccia, incontrollabile e imprevedibile, e ci vorranno molti anni per capire che quella potrebbe non essere stata che... la prima volta.